L’aquila che credeva di essere un pollo: sulla rottura delle barriere mentali.
Come uso, nelle mie sessioni di Mentoring, una favola moderna per insegnare la lotta Mixed (e non solo) per l'identità.
Buondì, Métissagers!
Continua MELTING POT PROJECT, il Corso patrocinato da Métissage Sangue Misto Educational, spalmato in 30 ore d’aula complessive ed in cui si propongono metodologie, strategie e modelli di gestione per guidare una classe multiculturale e multirazziale.
Ho deliberatamente preso spunto da uno dei libri più usati dai coaches, “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo. La lezione spirituale della consapevolezza” di Anthony De Mello, per parlare del senso della consapevolezza di sé e far comprendere quanto possa essere cruciale l’influenza esterna per la creazione del sé.
E’ uno strumento che uso spessissimo anch’io (insieme alla meravigliosa novella allegorica, della "Fattoria degli animali" di George Orwell), perché in essa è racchiusa tutta l’essenza della formazione di una identità, parafrasando la vita di cortile, come la nostra realtà sociale. Nella fattispecie di questo corso e nel seguire i ragazzi Mixed e afro – discendenti nella loro conoscenza e ricerca della propria identità, avevo bisogno di introdurre e spiegare a loro, in primis, ai docenti ed a chi si occupa della loro educazione, il tema e lo scopo di una sessione del corso, dedicata a sviluppare una maggiore consapevolezza e conoscenza culturale ed esaminare come l’identità di discendenza africana sia stata modellata in tutta la diaspora.
Spesso mi concentro sui Mixed di estrazione razziale bianco/nero, perché è un tema che conosco molto bene, essendo una ricercatrice su questo campo, avendolo studiato approfonditamente e con cui ho dovuto fare i conti, sulla mia pelle, sin dalla mia nascita, ma ciò non significa che il ragionamento non sia applicabile anche alle mescolanze di altre estrazioni. Ho trovato il racconto di De Mello, da me riadattato anche secondo un antichissimo racconto popolare Nigeriano (Igbo – in cui cambia solo il finale della storia, dove, al posto del naturalista c’è un’altra Aquila che guida e rende consapevole l’Aquila-Pollo), uno strumento potente per esplorare una serie di questioni, dalla storia africana, al razzismo istituzionalizzato. In particolare, ho sviluppato un percorso utile per discutere l’empowerment culturale e l’oppressione interiorizzata, dove un gruppo razziale dominato, recita o rafforza le credenze razziste dominanti su sé stesso o sui membri del proprio gruppo razziale.
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Buona lettura e….. ad maiora semper!
Wizzy!
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